ELISABETTA CATALANO

1941 - 2015

 

Elisabetta Catalano ha vissuto e lavorato a Roma. Ritrattista di fama internazionale, è considerata la testimone d’eccellenza della vita degli artisti e dei personaggi della letteratura, arte, spettacolo e della cultura in generale che hanno attraversato la storia d’Italia dagli anni Settanta ai giorni nostri.

 

La sua carriera inizia collaborando con Vogue Italia, Il Mondo e l’Espresso e tutta  la stampa italiana e straniera. Nel 1971 lavora a New York per Vogue America e a Parigi per Vogue Francia, fotografando per la moda personaggi dello spettacolo e della vita sociale.

 

Il vero esordio della Catalano fotografa è sul set di 8 ½ di Fellini, in cui interpreta il ruolo della sorella di Anouk Aimée. Nel tempo libero sul set comincia a scattare con una vecchia macchina del padre foto che vengono pubblicate sull’Espresso e sul Mondo. In seguito Fellini la chiamerà a fotografare sul set di altri suoi film. Il grande regista poserà varie volte nel suo studio, e in seguito sceglierà  alcuni di questi ritratti per le copertine dei suoi libri.

 

Negli anni settanta decide definitivamente di dedicarsi alla ritrattistica e fotografa nel suo  studio di Roma gli artisti più importanti dei movimenti di avanguardia come Alighiero Boetti, Joseph Beuys, Gilbert & George, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Cesare Tacchi,  Jannis Kounellis,  Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani e molti altri.

 

Ne scaturirà, oltre ai ritratti,  un’attiva collaborazione a realizzare opere di arte comportamentale e concettuale. Numerosi i casi in cui gli artisti usano immagini della Catalano per realizzare un’opera.  Gino De Dominicis ad esempio utilizza un ritratto fatto da Elisabetta in studio come sua opera per la mostra Contemporanea al Parcheggio di Villa Borghese di Roma. Con altri artisti,  come Fabio Mauri e Vettor Pisani,collabora nel suo Studio alla preparazione di performances di cui poi  realizza quelle che diverranno le immagini iconiche di riferimento.

 

Di particolare rilievo infine  la sua lunga, continua collaborazione con Fabio Mauri, dai primi anni della sua attività fino agli ultimi giorni dell’artista, con fotografie di allestimenti teatrali, performances, proiezioni e opere.

 

Elisabetta Catalano lived and worked in Rome. Considered one of the greatest witnesses to the work and lives of artists and other important cultural figures in Italy from the 1970s onward, Elisabetta became a portrait photographer of international fame.

 

Her professional career began as a contributor to Vogue Italia, Il Mondo, L’Espresso and other international publishers. In 1971 she worked in New York for Vogue America and in Paris for Vogue France, photographing the celebrities of the fashion world.

 

Catalano as photographer true debut came though, in the set of Federico Fellini’s iconic film, 8 1/2, in which she played a role as Anouk Aimée’s sister. During her down time she began to photograph behind the scenes, using her father’s old camera. These images were eventually published in L’Espresso and Il Mondo. Afterwards, Fellini invited her to photograph on the set of his other films as well, to document his artistic process. The great director went on to pose in Catalano’s studio several times, eventually using some of her portraits for his book covers.

 

As a consequence, in the seventies, Elisabetta Catalano decides to dedicate herself completely to portraiture. In her studio in Rome she went on to photograph some the most important avant-garde artists of the day as Alighiero Boetti, Joseph Beuys, Gilbert & George, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Cesare Tacchi, Janis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani and many others.

 

Catalano not only made portraits but also became an active and frequent participant and collaborator in the creation of performance art. In many cases the artists used her images when creating and exhibiting their pieces. Gino De Dominicis, for example, used a portrait made by Elisabetta as part of his contribution to the 1973 exhibition Contemporanea al Parcheggio at the Villa Borghese in Rome. She also collaborated with artists in her studio, such as Fabio Mauri and Vettor Pisani, to prepare and document performances, making photographs that will be in future considered  the iconic images of  those works.

 

Of particular note was her long and continuous collaboration with Fabio Mauri, from his first years until his final days, in which she photographed his theatrical installations, performances, projections and other works.